Imparare le varie forme dell’arte della professione dipende dalla libertà di apprendere in un ambiente protetto con un margine di rischio relativamente basso e dall’avere a disposizione insegnanti che sappiano avviare gli allievi alla tradizione della professione e che li aiutino in modo appropriato a guardare le cose con i propri occhi e la propria sensibilità (Schon).
La supervisione è una necessità etica e professionale: interrogarsi sulla propria efficacia professionale, verificare il livello di crescita personale e professionale, accogliere ed elaborare le difficoltà legate alle risonanze e ai vissuti personali sono certamente i punti centrali di questo percorso.
In questi anni di lavoro, ho avuto la possibilità di confrontarmi con molti professionisti. Più volte abbiamo condiviso l’idea che il nostro ruolo e la nostra identità sono il frutto dell’esperienza sul campo e di una professionalità conquistata grazie anche alle difficoltà incontrate e agli errori commessi, trattandosi di un processo, si arricchisce ogni giorno di elementi nuovi, in una costante osmosi tra formazione continua, lavoro personale, sollecitazioni e riflessioni che arrivano dall’esterno.
Nel nostro agire professionale abbiamo il compito di orientare, agevolare, contenere, sostenere singoli e gruppi nel raggiungimento degli obiettivi concordati.
Tra i fattori che contribuiscono alla riuscita di questo compito e che possono essere monitorati durante una sessione di supervisione troviamo:
- La competenza
- La chiarezza del contratto
- Il comportamento etico
- Le aspettative realistiche
- Rispetto dei confini professionali
- Risonanze personali